venerdì 21 marzo 2014

Sabato 22 Marzo 2014


THE NECKS 

in concerto al Meltingbox di Viserba di Rimini 


apertura porte ore 21,30
inzio concerto ore 22,00

info,tickets presso il Neon Cafè di Rimini..via Garibaldi 25 oppure al 338-9939687(Matteo detto Botte)

Questa è l'unica data italiana.Presenteranno OPEN,il loro ultimo album uscito a fine 2013!Evento più unico che raro!Sempre avanti,
-Matteo-


Recensione:

Un nuovo disco dei Necks è sempre un evento. Sarà che sono in giro da qualcosa come venticinque anni e non hanno mai nemmeno lontanamente pensato di ripetersi. Sarà che ad ogni nuovo album trovano qualcosa di inedito da proporre, qualche nuova strada da percorrere. Sarà che l'impressione è che ogni volta si siano tenuti qualcosa, che lo scrigno delle loro sorprese abbia scorte perenni, che il loro sganciarsi da qualsiasi punto di riferimento artisticamente e tecnicamente li renda inafferrabili e inesauribili. Vien da pensare che a conti fatti il formato album si addica poco a quelle che in passato potevano definirsi cavalcate e che da “Townsville” in poi si sono trasformate in veri e propri cataclismi, in grado di prendere la forma dello tsunami (“Silverwater”), dell'eruzione vulcanica (“Mindset”) o del terremoto (lo stesso “Townsville”).

In qualsiasi caso, che la nuova fatica del trio delle meraviglie Abrahams-Swanton-Buck avesse da riservare di nuovo qualche sorprese era dato assai prevedibile. Il fatto è che, dopo un trittico di lavori come i suoi predecessori, era difficile da credere che “Open” potesse arrivare ad abbattere un'ulteriore barriera, a sfondare una diga che non sembrava esistere, a superare l'ennesimo limite. E invece è proprio quello che avviene: a partire dal titolo, i tre riprendono in mano la formula dei lavori precedenti e la lanciano nello spazio aperto, pronosticando e gestendo con maestria l'inevitabile perdita di forza d'urto, al sacrificio della quale corrisponde un guadagno ben più ingente nelle sfumature. Queste ultime divengono, in tutti i sensi, universali, si articolano fra di loro giocando a turno sul contrasto vuoto-pieno e, soprattutto, sul dialogo fra scheletro ritmico e melodia.Proprio quest'ultima è l'altra grande novità: mai quanto qui il pianoforte di Abrahams è protagonista assoluto, abbandonato a prodigarsi in scale verso il paradiso che sembrano prendere spunto dalla continuous music di Lubomyr Melnyk, flussi in soluzione di continuità e senza spazio per alcuna interruzione. Per un'ora abbondante il viaggio si districa fra panorami mai visti, lontanissimi dal mondo finito tanto quanto dall'astrazione, allacciati con filo flebile a certo minimalismo (Morton Feldman per lo stile, Charlemagne Palestine per l'attitudine) e con un altro ancor più sottile alla free improvisation storica (ma le dissonanze e la cacofonia degli Amm non sono mai state così lontane). L'obiettivo non è più la ricerca dell'estremo, la purezza dell'improvvisazione gioca un ruolo secondario rispetto al clima da essa evocato. Un clima che sa di una libertà per una volta in grado di muoversi a livello dei sentimenti anziché rimanere nella dimensione del mentalismo puro.L'introduzione dei primi dieci minuti fra campanellini e pianoforte sono il premio del rituale, che inizia a prendere forma a partire dal quarto d'ora. Da lì in poi è un viaggio su montagne russe di un universo parallelo, in un crescendo il cui primo vertice da pelle d'oca è collocato intorno alla mezz'ora, con il pianoforte cullato dagli ultimi echi metallici e da una prestazione strepitosa di Swanton al contrabbasso. Il crescendo si riduce per poi riprender corpo, e il minuto quarantacinque segna la salita in cattedra della batteria, che Buck accarezza con una delicattezza disarmante, ricamando sui saliscendi del pianoforte. Poi sussurri, le pelli delle percussioni a rintoccare solitarie prima della chiusura: una sorta di approdo in un nuovo giardino dell'Eden, un brulicare di note e rintocchi, colori nitidi in alternanza rapidissima. Un caleidoscopio di suoni ed emozioni. Niente frastuono, niente dissonanze, solo una perfetta simbiosi fra spazio, tempo e musica. Sarebbe bello se fosse questa, la fusion del futuro.

lunedì 3 marzo 2014

L'Orient du Feminin - L'Oriente del Femminile

Sabato 8 Marzo 2014

Alle 19:00

L'Orient du Feminin

Vernissage della Mostra di Maya Ines Touam, giovane artista parigina, sulla figura della donna musulmana.
Istallazione, Carboncino su carta e Fotografia.

Ingresso Libero



Info: ghirardelliarchitetti@gmail.com
      www.meltingbox.org
      0541734888
      www.meltingbox.org
       http://cargocollective.com/Maya-InesTouam

Come arrivare






lunedì 10 febbraio 2014

Sabato 22 Febbraio 2014

Ore 19:30
Ingresso Libero


Vernissage della mostra di 

Maria Pia Campagna

DIVENIRE

A MeltingBox
Via San Giovenale 86
Viserba
Rimini

















Maria Pia Campagna nasce a Mercatino Conca (PU) e vive e lavora a Rimini. Nel 1972 si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Appartiene alla generazione di artisti formatasi negli anni Settanta a Urbino, durante quella importante stagione di sperimentazioni concettuali che ha rappresentato per l’artista un’esperienza formativa che nel tempo le ha permesso di dare vita a un’originale avventura delle idee e delle forme. Maria Pia Campagna è dunque un’artista che ha saputo creare un sistema fluido di connessioni divise tra astrazione e figura. Attraversano lo spazio stratificato della storia, le opere di Maria Pia Campagna riescono a creare una cifra personale senza mai tradire però la sua formazione e un’elaborazione stilistica estremamente originale.

Negli ultimi anni le sue opere compaiono e sono menzionate in numerose riviste d’arte e dal 1998 al 2012 le stessa ha realizzato alcune importanti pubblicazioni.

Negli ultimi anni le sue opere hanno trovato ampio spazio e risonanza a Milano, Bologna, Trieste, Novara, Biella, Innsbruck (Austria), Vibo Valentia e Ravenna.

Tra le pubblicazioni recenti che hanno rappresentato il lavoro di Maria Pia Campagna: 13x17, a cura di Plilippe Daverio e Jean Blanchart, Rizzoli Editore (2007); Le Marche e il XX secolo, atlante degli artisti, a cura di Armando Ginesi; Federico Motta Editore, Milano (2008); LX Rassegna Internazionale d’arte Premio G.B. Salvi Sassoferrato, (2010); Biennale delle Chiese Laiche / Oro Blu, Cervia (2010); Premio Limen Arte, Vivo Valentia (2011),

Visioni Barbariche a cura di Bruno Bandini, Russi (2012).



Info: ghirardelliarchitetti@gmail.com
      www.meltingbox.org
      0541734888
      www.mariapiacampagna.it/

Come arrivare