venerdì 21 giugno 2013

Castelli di Carta

Mostra dello scultore/ceramista Giovanni Urbinati, detto "Gio". 


Vernissage domenica 7 luglio alle ore 19:30

Mostra visitabile fino al 14 luglio da lunedì a venerdì ore 9:00 - 18:00


Come arrivare


Comunicato stampa e BIO

Nella avveniristica location di MELTINGBOX, messa a disposizione da GhirardelliArchitetti appare una distesa di cattedrali, cui rivelano la propria massima espressione le opere di Giovanni Urbinati, che trovano forma compiuta nella mostra “Castelli di carta”. Scelta espositiva peculiare l'ex mulino, ora attività di architetti e nuovo centro espositivo dedicato all'arte contemporanea.
...dalla terra all'architettura. Dalla terra a una nuova architettura...
L'idea, trova il suo prototipo circa trent’anni fa, in attesa di riemergere oggi con tutta la sua energia e carica di nuovi significati. Architetture, costruzioni non finite dai piani non comunicanti, appaiono all'attenzione dell'artista quando, durante il solito percorso per arrivare in atelier, rimane affascinato
da un palazzo abbandonato in costruzione e come il non finito accenda l'immaginazione.
Le opere sono realizzate con tecnica a lastra e foglie in porcellana gres, sottilissime, fino a 1mm.
Gli impasti ruvidi, lucenti o opachi, metallici. Dal bianco assoluto, alle macchie di colore, alle lettere, ai
colori puri, alle colature caratteristiche, ai fantasmi. Felicità, dolore, vitalità, inquietudine, risata, solitudine, desiderio... i sentimenti che trapelano, dall'operato delle abili mani di Urbinati, nelle sue torri, capaci di realizzare opere che riflettono la nostra epoca.
Appollaiati sulle vette di alcuni palazzi, si stagliano dei mostri, come avvoltoi, gargoyle della città odierna, che giudicano e imbruttiscono ciò che si trovano intorno, pubblicità, smog, stress, fagocitando ironia e grottesco. Altre architetture sono accessoriate di alberi, cipressi, piante, in rimando all'ecologia, alla nascita e alla morte. Altre ancora prendono ispirazione dai castelli di carta dei bambini, dalle carte da gioco, dai numeri, dai colori puri, dalle molteplici fantasie, capaci di
abbracciare qualsiasi gusto personale.
Chiusi ma aperti, chiusi e aperti e chiusi e aperti ancora. Corredano le sculture i grandi fogli di carta appesi ai muri, schizzi preparatori a matita e china, con
pennellate decise, prospettiche, accompagnano nel percorso espositivo lo spettatore, valorizzando e completando il lavoro dell'artista. Architetture che come persone respirano, ognuna con una personalità, indipendenti, ma che in gruppo trovano tutta la loro vitalità, dialogando tra di esse e con lo spazio.

Notizie Biografiche
Gio Urbinati (Rimini 1946), tra i più sensibili e noti ceramisti italiani, ha al suo attivo più di
quarant'anni di attività e di riconoscimenti. Esordisce nell'atelier riminese di Carla Birolli negli anni '60. Nel periodo dal 1986-1988 realizza opere come La cattedrale dove va a dormire il mare, il Giardino pietrificato, l'arco delle favole e l'Orto dei frutti dimenticati a Pennabilli, sculture architetture nel
paesaggio montefeltrano. Numerose sono le sue opere pubbliche diffuse sul territorio romagnolo(S.Marino, Rimini, Valmarecchia, Budrio, Bagnacavallo). All'attivo decine di mostre personali e
partecipazioni a collettive e a concorsi nazionali di ceramica (Faenza, Gualdo Tadino). Tra le sue ultime mostre: nel 2011 ai Musei di Rimini 100 ciotole e un vaso, a Bologna, galleria NERA Dolci teatrini, sculture in ceramica (2010), a Cerasolo Ausa, Nafta, a Ravenna, Galleria AMArte, Dolce Combinazione (marzo 2012). Nutrita la sua bibliografia critica, da Tonino Guerra, a Simonetta Nicolini, Virginia Cardi, Rita Giannini, Ennio Grassi, Giorgio Conti, Alessandro Giovanardi, Sabrina Foschini.

                                       
                                           A cura di Iris Tercon

L'INCANTESIMO DELLA CREAZIONE

Proiezione del documentario 'L'INCANTESIMO DELLA CREAZIONE' di Ugo Amati e Michele Bianchi

Questo lavoro tratta il tema controverso del binomio arte/follia, mettendo in discussione il concetto di psicopatologia dell’espressione.
Spezzoni di film e frammenti di viaggio, sono inseriti nella struttura filmica, in quanto parte della memoria e del percorso professionale ed esistenziale del Dr. Amati.
Dopo la proiezione gli autori si confronteranno con l’artista Graziano Spinosi , il filosofo Pietro D’Oriano e con il pubblico.



Unica proiezione sabato 29 giugno alle ore 21:30 - Ingresso libero

Come arrivare


 Comunicato stampa


Questo lavoro tratta il tema controverso del binomio arte e follia, mettendo in discussione il concetto di “psicopatologia dell’espressione” secondo il quale un’arte malata si opporrebbe a un’arte sana. La scaturigine creativa è una e una soltanto e può declinarsi in modalità estetiche più o meno valide. Ugo Amati, psichiatra e psicanalista , egli stesso pittore, ha lavorato alcuni anni presso la Clinique de la Borde diretta dal dottor Jean Oury nella regione del Loire et Cher. Il dottor Oury, ha stimolato  nel corso degli anni l’attività creativa degli ospiti della Clinica , raccogliendo un certo numero di opere che saranno custodite nel Museo che si sta costruendo all’interno della clinica, dove sarà esposto anche il quadro del dr. Amati.   Questo dono ha ispirato il docufilm , che altro non è che un viaggio ,  dove gli incontri del passato con luoghi e personaggi si incontrano e si intrecciano .  Il docufilm è una testimonianza e un omaggio al dr. Jean Oury , un grande clinico , autore di una tesi nel 1950 sulla creazione estetica sempre attuale. Un uomo dotato di una sensibilità particolare per la necessità vitale  dei malati di mente di ritrovare se stessi e di auto costituirsi creando opere. Ed è anche, parallelamente, una critica alla deriva tecnocratica della psichiatria attuale. Il lavoro è impreziosito da un’intervista rilasciata recentemente dal professore Gillo Dorfles, pittore e  psichiatra  egli stesso, oltre che critico d’arte e intellettuale di fama internazionale.
Michele Bianchi, psicoanalista, ha collaborato alla realizzazione del docufilm , contribuendo alla struttura, al montaggio  e alle scelte musicali.
Spezzoni di film e frammenti di viaggio, sono inseriti nella struttura filmica, in quanto parte della memoria e del percorso professionale ed esistenziale del dr. Amati.
Dopo la proiezione gli autori si confronteranno con l’artista Graziano Spinosi , il filosofo Pietro D’Oriano e con il pubblico.


                                       
                                        A cura di Simona Rinciari

domenica 9 giugno 2013

DREAMS in the HANGAR

Vernissage della Mostra di Walter DAVANZO
opere ed installazione


DOMENICA 16 GIUGNO 2013 ore 19:00
musica a cura di Massimo Eusebio
aperitivo



Accesso libero




BIO
Walter Davanzo è nato a Treviso il 1 Marzo 1952. Si è dedicato fin dagli anni giovanili alla pittura iniziando l’attività espositiva nel 1970 nella propria città.
Dopo la maturità tecnica industriale, si iscrive al D.A.M.S. di Bologna, dopo due anni si dedica prevalentemente alla pittura e alla fotografia, le vere passioni dei suoi anni giovanili.
Si interessa soprattutto all’espressionismo tedesco, sia di pittura che di cinema. Diversi viaggi lo portano a visitare famose gallerie di capitali Europee, per ben 5 anni ritorna in Francia soprattutto in Bretagna e Normandia, altri viaggi studio lo portano in Africa nell’area mediterranea soprattutto il Marocco rinforzando così il suo interesse per i segni primitivi, per il grafismo infantile.
Rimane molto colpito dai dipinti di F.Bacon , Munch , Henri Manguin,Varlin, Henri Matisse Kess Van Dongen, M. de Vlaminck di come rappresentano sulla tela le vicende umane, l’uso del colore. All’inizio numerose sono le mostre personali fotografiche in varie città italiane, poi solamente mostre di pittura.
Dopo una prima fase astratto informale ,indirizza la sua pittura con forti componenti gestuali ad una figuratività libera e ingenua fatta di immagini oniriche e grottesche tra sogno e realtà con riferimenti all’infanzia dando vita a delle figure di impianto fauve- espressionista.
La sua è una continua ricerca di segni dell’uomo nella natura e della sua esistenza che attraverso l’opera pittorica riproduce fedelmente. Figure con colori molto forti ,grafismi infantili, gioia del vivere dell’uomo ma anche la tragedia nel divenire.
Le tematiche sono a cicli ; gambe, cani, aerei, paesaggi urbani, vasche, ritratti, segni e colori violenti prevalentemente rossi cadmio verde acido e arancio, indaco.
Il voler recuperare tutti quei grafismi che ci ricordano l’infanzia perduta e ritrovata . Ricordiamo la personale nel 2008 a Madrid all’Istituto Italiano di Cultura in occasione della NOCHE EN BLANCO .
Collabora anche come Art Director all’Asolo ART FILM FESTIVAL. Le sue opere si trovano nei musei e collezioni private, la documentazione dell’attività artistica presso l’ASAC della Biennale di Venezia e presso Ludwing forum für internationale Kunst Bibliothek- Aachen.
Nella bibliografia va segnalata la presenza dell'artista nella collana “ La Pittura nel Veneto “ il novecento dizionario degli artisti Electa Milano 2010
Vive a Treviso





Quattro Soli - 4a serata d'Arte a Melting Box -

VENERDI 14 GIUGNO - ore 21:00

CLAUDE con Luca Serrani




Siamo nel 1959. Gli anni della Guerra Fredda, dell'entusiasmo scientifico, delle centrali nucleari.

Un buffo ometto è rinchiuso in una stanza.
Una stanza di vetro.
E' una reclusione volontaria?
Dal suo volto non traspare nulla, ma il suo corpo ci racconta una storia. La storia.

Il passato non è stato.
Il futuro non c'è.
Solo un presente. Da immaginare.
Claude diventa così un uomo del futuro.  Il primo ad affondare il piede nell'era atomica.

A Seguire: DJ SET_ di Sunny Cat  
DEGUSTAZIONE_Azienda Vinicola Zavalloni  ASSAGGI_Girometti Formaggi, Orticolti e Biologico


MELTINGBOX
Via San Giovenale 86, Rimini
ingresso 15 Euro posti limitati_prenotazione consigliata su 
e al 338 3997613